Fermatevi un attimo



Mi meraviglia sempre vedere uomini e donne muoversi così decisi per le vie cittadine di Milano.
Obiettivi chiari: andare in ufficio, tornare a casa, fare la spesa, andare a prendere il bambino a scuola, comprare il quotidiano, andare in palestra. Camminano svelti per la strada, mentre istruiscono perentoriamente collaboratori, coniugi e figli al cellulare. Strombazzano se l'automobilista davanti a loro non reagisce al verde in un intervallo pari al tempo di Planck. Scalpitano e fremono come puledri quando sono alle casse del supermercato.



Ma ciò che accadrà tra 5 minuti o 5 giorni o 5 mesi o 5 anni è in larga parte incerto. Forse saranno morti. In effetti, parecchie di quelle particelle umanoidi in frenetico movimento saranno morte: su un migliaio, circa 50 saranno morte tra 5 anni. Demografia, tavole di mortalità.
Fatevene una ragione, le dinamiche demografiche e le distribuzioni di probabilità sono più forti di voi. E non toccatevi le palle che fa brutto. E non serve a niente.



Allora, fermatevi un attimo: dove ve ne andate così decisi?
Tutto vi sembra deciso, ma non lo è per niente. A cominciare da voi stessi.
Siete vasti aggregati di materiale organico. Le vostre cellule interagiscono tra loro e con l'esterno seguendo dinamiche così complesse e sovente imprevedibili da non essere perfettamente note alla scienza. La maggior parte di voi le ignora del tutto. E comunque non le capirebbe. Come tante altre cose fondamentali, del resto.
Quindi voi siete un sistema complesso. E vivete e interagite all'interno di sistemi complessi, per lo più imprevedibili: la biosfera, l'economia, la società, i mercati finanziari, il traffico cittadino, il condominio in cui abitate.
Di deterministico in tutto ciò c'è assai poco.

Perciò, ribadisco: dove cazzo andate così determinati?

Dai, bevetevi qualcosa.



RZ

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